Quanto vento in me stasera,
fatti un pianto e guardami
da sotto in su.
Cade giù dall’ombra delle stelle
lo sfumo di vergogna che
eri ormai tu.
Abbey Road
innocua ragnatela in mezzo
a London Town.
Il tuo foulard
schiaffeggia l’acqua sporca
all’Hindu Club.
Belle donne fra le dita
ne avevo tante fino a ieri
non c’eri tu.
Trasmissioni in radio stereo
scivolano via da me
e affondano giù.
Stadio Azteca
c’è chi prende e chi va
è un deja vou.
Un posto in blu
tradizionale serio misurato,
modello retrò.
Quanto vento in me stasera,
lancia i sogni e scordami
non ci son più.
Cola giù dal buio delle stelle
lo sfumo di tristezza che
sei oggi tu.
(Padova, novembre 1986)
Un tempo uno dei due cialtroni s’illudeva di saper scrivere testi per canzoni improbabili… ecco un pessimo esempio di omaggio ad una donna ideale, a suo modo una diva – ed inauguriamo così una nuova categoria.