Alla notte,
è improntitudine porre
interrogativi temerari.
Non percepisco me stesso
mentre m’ingegno ad inanellare
un’alba in più, forse.
Dalle raffiche della vita
emerge
lo sfioro di mano
assopita
eppur presente
sotto le coperte.
Alla notte,
è improntitudine non porre
interrogativi, pur se temerari.
(Rovereto, dicembre 2017) (dedicata a G.T.)