Profili

E intanto che cade la notte
ti sento di nuovo vicina,
aspettami ch’è già mattina
addosso alle strade più fredde.
Ma non mi fermare le braccia
ti parlo e non sai più chi sono,
e l’ultimo stanco perdono
ti taglia in silenzio la faccia.

Andresti per me fino in cielo
rubando ai beati un sorriso,
ma stasera non c’è paradiso
per fingere che non sia vero.
La stanza non è un labirinto
e tu puoi fuggire davvero,
ma il fondo dell’anima è nero
nessuno può dirci chi ha vinto.

E gli occhi ti cercano gli occhi
e il buio disegna i profili,
le maschere legano i fili
del gelo che adesso tu tocchi.
E poche parole veloci
rincorrono il fiato sui muri,
e gli attimi, forse i più duri,
ricoprono brividi e voci.

Tu corri di già verso casa
tu corri in silenzio nel vento,
il dubbio mi cresce, lo sento,
da oggi qui manca qualcosa.
E forse domani è già stato
conosco i suoi sguardi impauriti,
i sogni non sono finiti
ma dentro qualcosa è spezzato.

E intanto che cade la notte
ti sento di nuovo vicina,
ma so che domani mattina
le strade saranno più strette.

(Padova, 4 febbraio 1986)